Vi racconto il più grande successo della mia vita!

Vi racconto il più grande successo della mia vita!

Sapete, per una serie di ragioni da ragazzo ero timido e introverso. Molto timido.

Subivo passivamente la vita a ciò che mi accadeva e tendevo a rifugiarmi spesso e volentieri, nella mia confort zone, come la palestra o i miei pochi amici. Volevo ad ogni costo, ogni singolo giorno, nascondere le mie debolezze. 

Quelle che ritenevo essere le più importanti erano la balbuzie e la dislessia. Sì, soffrivo di questi disturbi e per qualche anno andai dal Logopedista per migliorare il linguaggio, poi, non so per quale motivo (ero troppo piccolo per ricordarlo), non ci andai più. Quindi ho passato gran parte della mia adolescenza a cercare di nascondere questi difetti. Me ne vergognavo, molto.

Ricordo ancora quanto soffrivo quando, balbettando, sbagliavo qualche parola e venivo deriso dagli amici. Mi consideravano ignorante, o forse stupido, incapace di scrivere e parlare. Anche loro erano ragazzi in fondo e sicuramente non comprendevano la situazione, ma inconsciamente, da bulletti, non facevano altro che aggravarla, facendomi sentire sempre più in difetto.

Poi un giorno cambiò qualcosa in me. A mia insaputa stava avvenendo una trasformazione e con essa ottenni il mio primo, vero successo della vita. 

Il mio più grande successo che ritengo tale a tutt’oggi, dopo anni è stato di “accettare il mio problema rendendolo pubblico, senza più nascondermi.”

Ancora oggi a tutti dico, con tono sarcastico: “Sì, sono dislessico. Quindi molto probabilmente sentirete o leggerete un sacco di errori oltre che fesserie!” L’auto-ironia, dote in abbondanza, mi aiuta a sdrammatizzare e a conquistare la simpatia dei miei interlocutori, nonostante la mia dialettica non impeccabile.

Sapete, oltrepassata la fase dell’accettazione di sé, si può trovare una grande sicurezza e soprattutto, con grande naturalezza, emergono le cose positive, quelle in cui sei cosciente di essere “capace”. Da quel giorno, il momento dell’accettazione, tutto è cambiato per me, trasformando la mia vita in una costante crescita personale e professionale. E ora raccolgo risultati e onori.

Ricordo ancora le parole delle insegnanti alle scuole medie “Lo Gioco al massimo nella sua vita, lavorerà in un cantiere. Non chiediamogli troppo”. Beh, a lavorare nei cantieri ci sono passato, ma sono anche andato oltre le vostre aspettative, mie care prof.!

Oggi sono un imprenditore e uno speaker. Da qualche mese ho anche iniziato a scrivere, sempre senza timore. Se sbaglio pace! Lo so, sono dislessico, ma l’importante è avere contenuto da raccontare. Non credete?

Accettare i propri limiti, prendendone coscienza e imparare a gestirli è già una forma di successo personale. Ma solo accettandoli, è possibile andare oltre e scoprire i margini di manovra e gli spazi per migliorarsi giorno dopo giorno, trasformando i difetti in dettagli che caratterizzano una personalità concreta. 

Ammettere di NON essere perfetto è un segno di umiltà che, come ho imparato da una persona a me cara, permette di stare bene con sé stessi e di abbandonare quella maschera che rappresenta la persona che non sei.

Comment: 1

  • Barbara
    2 Aprile 2019 09:07

    Le persone con qualche difetto spesso sono le migliori, hanno più verità in corpo di chi conosce solo parole di circostanza.
    Barbara

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